Un tempo per ricominciare
dall’amore di Dio.
Tu ami tutte le creature, o Signore, e nulla disprezzi di ciò che hai creato; tu chiudi gli occhi sui peccati degli uomini, aspettando il loro pentimento, e li perdoni, perché tu sei il Signore nostro Dio (Cfr. Sap 11,24.23.26). Questa è la prima parola che ci viene incontro alle porte del tempo santo della Quaresima: si tratta dell’antifona d’ingresso della Messa del mercoledì delle Ceneri. Così si apre la Quaresima, con la dichiarazione dell’amore di Dio per l’opera delle sue mani. Amore paziente e misericordioso che “non esige la perfezione ma lo slancio del cuore […] il suo amore non si misura sulla bilancia dei nostri calcoli umani, ma ci infonde il coraggio di ricominciare” (Francesco, Omelia 2 febbraio 2021). Un tempo per ricominciare si apre davanti a noi.
Un tempo per ricominciare dall’amore di Dio per noi, e dall’esercizio dell’amore tra noi. Misericordia è il senso più ampio e profondo della parola elemosina, una delle tre opere raccomandate in questo tempo: “Il cristiano deve essere fervoroso in queste cose per tutta la vita, ma soprattutto nell'approssimarsi della festa di Pasqua che con il suo ritorno annuale accende i nostri cuori e rinnova in noi il ricordo salutare del Signore nostro, l'unigenito Figlio di Dio che ci donò misericordia, digiunò e pregò per noi. "Elemosina" è infatti una parola greca che significa "misericordia". Poteva esserci misericordia verso di noi infelici maggiore di quella che indusse il Creatore del cielo a scendere dal cielo e il Creatore della terra a rivestirsi di un corpo mortale? […] A noi vien comandato di fare elemosine, cioè di dare il pane a chi ne ha bisogno; egli, per dare se stesso a noi che ne avevamo bisogno, anzitutto si consegnò per noi ai carnefici.” (S. Agostino, Disc. 207,1).
Dentro a questo inverno del mondo segnato dall’emergenza sanitaria e dalla crisi economica, proprio qui e ora, ci è offerto ancora un tempo per ricominciare. Ricominciare a seminare una umanità nuova – come continua ad esortarci Papa Francesco – un nuovo modo di vivere, e di vivere insieme. La grazia di Dio ci viene in aiuto e ci invita a ricominciare dalla sobrietà (il digiuno), la condivisone (l’elemosina) e l’apertura del cuore (la preghiera).
Teniamo davanti agli occhi del cuore l’immagine del Signore Gesù, che ha sanato in se stesso tutte le ferite dell’uomo, e nel suo immenso amore ci ha riaperto la via verso il Paradiso: Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano (Mc 1,13). Così il Vangelo di Marco nella prima domenica di Quaresima ce lo fa contemplare: nuovo Adamo che ristabilisce, in un mondo pacificato, l’armonia infranta dal peccato. “Viveva dunque l'uomo nel paradiso terrestre come voleva, finché volle ciò che Dio aveva comandato. Viveva beandosi in Dio perché da lui buono anche egli era buono. […] Non v'erano assolutamente né tristezza né frivola allegria. Una gioia schietta era resa stabile da Dio perché per lui ardeva l'amore che proviene da un cuore puro, da una coscienza buona e da una fede sincera (1 Tm 1,5)”. (S. Agostino CdD XIV, 26).
Dalla bontà di Dio dunque, dalla sua misericordia, attingiamo lo slancio del cuore per ricominciare a camminare incontro alla nostra salvezza: il Regno di Dio nel tempo e nell’eternità. Buon cammino a tutti!